EVA CONTRO EVA Una fotografia intima
Letteratura, filmografia e teatro hanno raccontato e ancora interpretano quelle tensioni antagoniste che si creano tra donne capaci di dare tutta la loro persona per raggiungere un loro scopo. Eppure, pochi narrano della sfida più grande, cioè della lotta che una donna può indurre contro sé stessa.
Farsi una foto, al giorno d’oggi, è diventato facilissimo; basta aprire la fotocamera interna del proprio cellulare ed ecco che ci si ritrova faccia a faccia con la propria figura. Far scattare l’obbiettivo si fa atto di uno spettacolo teatrale, in cui chi lo realizza, in questo caso una donna, è attrice protagonista su un palco senza pubblico, se non lei stessa come giudice più severo. Ogni singola immagine rappresenta un modo per interpretare, ironizzare, amare o non accettare l’aspetto della persona che vi è svelata. Questo, il risultato di un gioco intimo, carico di fiducia e curiosità nei confronti del risultato finale; un gioco reso ancor più duro per il fatto di imprimere in modo indelebile la propria esteriorità, e per essere governato dalle regole delle proprie aspettative.